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mercoledì 9 Luglio 2025

Angoli di Palermo: all’Albergheria in uno scatto tanta storia e cultura

Palermo. 1 maggio 2025.

Siamo alle spalle dell’Ospedale dei Bambini di Palermo, in uno dei quartieri più belli e controversi della città.

Siamo all’Albergheria, quartiere noto perché vi si svolge, da tempo immemore, uno dei mercati storici più antichi del Mediterraneo: Ballarò.

Siamo in un luogo carico di ambiguità, poverissimo e ricchissimo, multietnico e accogliente ma rischioso, un luogo che ha visto e vede angeli e demoni, dove la radici della città si intrigano con le radici del tempo e della storia.

Ai margini del quartiere, dove la storia poi si fa mito, ovvero nei pressi della chiesa arabo normanna di San Giovanni degli Eremiti, c’è una piazzola eternamente occupata da auto parcheggiate, una “piscina di lamiera” come le chiamo io.

Come si vede dalla foto panoramica è difficile, molto difficile, osservare del bello e apprezzare i luoghi.

Ma basta concentrarsi in un piccolo rettangolo al centro della foto e scoprire la bellezza: ecco che la Palermo che vorremmo rappresentare in questo sito web viene fuori.

Infatti posizionandosi in un angolo del Largo Michele Gerbasi, così si chiama la piazzola assediata dalle auto, possiamo entrare nella storia della città.

Michele Gerbasi, palermitano, vissuto nel 1900, fu un luminare, medico e grande pediatra che ristrutturò e rese importante a livello internazionale l’ospedale dei Bambini di Palermo.

Ma la storia di Gerbasi è tutta da leggere e vi consiglio di farlo qui, nel sito della Treccani. (https://www.treccani.it/enciclopedia/michele-gerbasi_(Dizionario-Biografico)

Ma non finisce qui, la piazzetta è un museo open air, il palazzo a destra è stato affrescato dal murales di Igor Scalisi Palminteri chiamato “Viva Santa Rosalia” con una Santuzza coi capelli corti come a richiamare la possibilità di rinnovarsi e ritrovare anche una verità diversa da quella da sempre tramandata: (https://www.igorscalisipalminteri.it/works/artista-streetart-viva-santa-rosalia-quartiere-ballaro-palermo-2018/)

Al centro di questa “piscina di lamiere” colorate si innalza uno dei carri di Santa Rosalia, che ha sfilato negli anni scorsi il giorno del Festino, come fosse a guardia del quartiere, una sentinella del bene e del male che tutto vede e giudica… Un conforto per i giovani genitori che portano i figli sperando possano uscire presto da quel tunnel in cui sono entrati: per i palermitani una maledizione della Santuzza sarebbe una cosa terribile !

Poi alzi un po’ gli occhi e vedi una torre in stile neogotico che svetta alta e maestosa, l’arte contemporanea che fa da quinta alla bellezza eterna, la torre campanaria della Cattedrale di Palermo con la cuspide così precisa da fare pensare a geni più che ad architetti che la pensarono e realizzarono quasi 200 anni fa e che termina con la Madonna della Conca d’Oro, un richiamo a quello che era Palermo prima della grande aggressione edilizia degli anni 70.

Poco a sinistra una canna fumaria di un panificatore che ancora cucina a legna i suoi “vastidduna”, i tipici pani di farina rimacinata a forma rotonda (vastedda) che ne consente la lunga conservazione !

Da questo punto sembra sovrastare anche il Monte Pellegrino, simbolo naturalistico della città e promontorio più bello del mondo non dichiarato da un palermitano ma addirittura da un tedesco di Francoforte, J.W. Goethe, che visitò una Palermo completamente diversa da oggi, nel 1787, ma che in questo caso, grazie alla tutela e alla “santità” del monte che ospita la grotta di Santa Rosalia, possiamo osservarlo ancora come lo vide il grande poeta tedesco e forse oggi anche un po’ più verde di allora.

E non ultimo, per magia come fosse una pietra di cobalto, ecco stagliarsi sopra il Monte e sopra tutti il cielo di Palermo, dalle tonalità pulite e integrali, dalla tinta uniforme come fosse stato passato un rullo da un maestro indoratore…

Finisco con un augurio semplice ma preciso: viviamo in una terra unica, forgiata dal tempo, dalla storia e dalla cultura ma vilipesa e maltrattata da incivili concittadini che ne oscurano l’infinita e maestosa bellezza.

Noi, come PalermoWeb, cercheremo di dare agli occhi di chi sa apprezzare la bellezza lo spazio e la giusta evidenza affinché si possa tutelare e promuovere ciò che di buono esiste ancora, sembra un obiettivo utopico, ma chi crede a quello che fa non si arrende e noi non ci arrenderemo all’oblio ! Mai.

Viva Palermo e i palermitani che la amano.

©Giorgio De Simone
Redazione PalermoWeb

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