Viviamo in una società in cui la violenza, purtroppo, assume molteplici forme: fisica, psicologica, verbale, economica e digitale. Colpisce non solo il corpo, ma anche la mente, lasciando cicatrici profonde che spesso non sono visibili, ma che condizionano la vita quotidiana delle vittime.
Ne parliamo con Linda Moceri- vice presidente nazionale dell’Associazione “Contra”, contro tutte le mafie-.Donne, uomini, bambini, anziani: nessuno è completamente al riparo. Tuttavia- così esordisce, Linda Moceri- è importante affermare un concetto fondamentale: dalla violenza ci si può difendere. Non è un destino inevitabile, né una colpa da portare. È un problema sociale e culturale che può e deve essere affrontato con strumenti adeguati. Educazione, consapevolezza, rete di supporto. Difendersi dalla violenza inizia dall’educazione: imparare a riconoscere i segnali, ad assegnare un nome ai comportamenti tossici, a stabilire confini chiari. Le scuole, le famiglie e i media hanno un ruolo cruciale nell’insegnare il rispetto, l’empatia e la gestione sana delle emozioni. Fondamentale è anche la consapevolezza dei propri diritti.
Esistono leggi-prosegue Moceri- che tutelano le vittime, centri antiviolenza, numeri di emergenza, psicologi e avvocati pronti ad ascoltare e aiutare. Nessuno dovrebbe sentirsi solo o in colpa per ciò che subisce. Creare una rete di supporto – tra amici, familiari, colleghi – è essenziale. Spesso basta una parola di conforto, un invito a parlare, un gesto di solidarietà per far sentire una persona al sicuro e incoraggiarla a chiedere aiuto. La difesa non è solo reazione, è prevenzione Difendersi non significa solo reagire, ma anche prevenire. Serve un cambiamento culturale profondo, che parta dal linguaggio, dalle relazioni, dalla parità di genere. Serve l’impegno delle istituzioni, ma anche quello dei singoli cittadini. La difesa (anche fisica) non è solo reazione, è prevenzione. Difendersi non significa soltanto reagire a un’aggressione quando avviene: significa prepararsi, prevenire, riconoscere i segnali di pericolo e agire prima che la violenza esploda. La difesa fisica, spesso trascurata o stigmatizzata, può diventare uno strumento importante di consapevolezza e sicurezza personale. Corsi di autodifesa, ad esempio, non servono solo ad apprendere tecniche per sottrarsi a un attacco, ma aiutano a rafforzare l’autostima, la prontezza mentale, la postura e l’assertività – tutti elementi che possono scoraggiare potenziali aggressori.
Giorno 27 maggio 2025, con l’intento di contribuire a prevenire il fenomeno, incrementando le strategie politiche mirate all’educazione, alla sensibilizzazione, al rispetto nella vita privata e pubblica e per far fronte ai numerosi atti di violenza perpetrati, insieme con il Sindacato di Polizia COISP ,presso l’Ex Real Fonderia alla Cala presenterò il programma di Corsi di Difesa Personale che si terranno con gli istruttori del suddetto Sindacato e gli Psicologi, in favore di persone vittime di violenza, operatori sanitari e giovani studenti. Tale progetto nasce durante un periodo dello scorso anno, durante il quale -precisa Linda Moceri-, ho subito ben sei atti persecutori e intimidatori, tutti denunciati. Per tale motivo, per dare un chiaro e forte segnale nei territori, ho voluto fortemente le forze dell’ordine come partner e il COISP ha accolto benevolmente la mia richiesta.
Saranno presenti figure istituzionali come Nuccia Albano (Assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro), Mimmo Turano (Assessore regionale dell’Istruzione e della formazione professionale), Andrea Messina (Assessore regionale delle Autonomie locali e della funzione pubblica), Salvo Imperiale (Presidente IV Commissione consiliare solidarietà Sociali), e ancora, Maurizio Senise (Segretario Generale Regionale COISP Sicilia), Valeria Grasso (Presidente Nazionale Ass. CONTRA), Maria Letizia Di Liberti (Dirigente Generale Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali), Maria Maddalena Viola (Psicologa e Psicoterapeuta), Pina Provino (Docente di Filosofia e Scienze Umane Liceo Scaduto- Bagheria), Inflencers (I ragazzi del Movimento Cristiano Giovanile), Saverio Aloisio (Avvocato- Tutela minorile in ambito civile e penale), Sergio Salvia (Segretario Generale Provinciale COISP Palermo), Marcello Giannola (Maestro di arti Marziali), Valentina Cicirello (Capofila rete Territoriale Antiviolenza “Amorù”) Liliana Pitarresi (Psicologa e Psicoterapeuta – Coordinatrice Rete Territoriale Antiviolenza “Amorù”.) Ricordiamo sempre- termina così Linda Moceri- ogni corpo merita rispetto, ogni mente merita serenità. Nessuno ha il diritto di spezzare l’integrità di un altro essere umano.
©Claudio Di Gesù