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sabato 19 Luglio 2025

Palermo, capitale della buca: benvenuti nella città dove anche l’asfalto si arrende !

C’è qualcosa di rappresentativo nelle strade di Palermo. Non parliamo dei monumenti, né delle chiese barocche, e neppure degli scorci di mare che sorprendono all’angolo di una via. Parliamo delle buche. Crateri, fenditure, squarci nell’asfalto: la vera toponomastica urbana che scandisce il passo di ogni palermitano. Passeggiare, guidare, pedalare – ogni azione quotidiana si trasforma in una corsa a ostacoli – Il vero paradosso? Non ci stupiamo più.

Ci abbiamo fatto l’abitudine. Ed è proprio qui che risiede il fallimento più grave: nella rassegnazione. Palermo non è una città povera di bellezza ma povera di manutenzione. Le pseudo riparazioni – rappezzate in fretta e furia, con asfalto steso come se fosse stucco su una parete marcia – sono lo specchio di un approccio emergenziale e miope. Dopo qualche pioggia o un giorno di traffico intenso, quelle “toppe” cedono, lasciando il cittadino davanti all’ennesima frustrazione. Eppure, ogni buca racconta una storia. Di soldi pubblici spesi male, di appalti concessi senza controllo, di lavori eseguiti senza qualità e di una burocrazia che, troppo spesso, si arrende prima ancora di cominciare. Le responsabilità si perdono in un labirinto istituzionale, mentre a pagare – in tutti i sensi – sono i cittadini. Il vero dramma non è solo viabilistico o estetico. È culturale. È l’idea che questo stato di cose sia inevitabile. Che tanto “Palermo è così”.

Che una strada liscia sia un lusso e non un diritto. Non servono più promesse, serve visione. Una gestione seria, pianificata, trasparente. Servono controlli, sanzioni per i lavori fatti male, manutenzioni vere e non trucchi elettorali. Perché Palermo, con la sua storia millenaria, i suoi tesori e la sua gente, non merita di inciampare – letteralmente – ogni giorno sul proprio abbandono. Palermo, città d’arte… e di archeologia stradale.

Altro che buche: qui si trovano “scaffe” che farebbero impallidire l’Etna. Ogni volta che ne prendi una in motorino, ti parte l’anima e pure l’ammortizzatore. Come diceva Renzino Barbera, indimenticato presidente del Palermo Football Club, ma anche un uomo di grande cultura, scrittore, poeta e cabarettista, amato per il suo stile umoristico e la sua capacità di rappresentare la Sicilia con ironia e saggezza: ”Questa è ‘na scaffa!”. E aveva ragione presidente. Troppa ragione.

©Claudio Di Gesù

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