Venerdì 11 aprile 2025, nella cornice di “Villa Malfitano” a Palermo, il Forum delle Associazioni ha conferito il “Premio delle Associazioni” 2024 a Vincenzo Abbate, “per l’impegno profuso nella valorizzazione, tutela e promozione del patrimonio artistico siciliano, sia nella qualità di Direttore di musei che attraverso mostre e studi fondamentali, rivelatori di inediti scenari dell’arte siciliana anche in rapporto al panorama internazionale”. A consegnare il premio è stato il prof. Giuseppe Barbera, figura di riferimento nel panorama culturale e accademico palermitano.
Storico dell’arte, Abbate si laurea a Palermo e completa il corso di perfezionamento in Storia dell’Arte a Roma con Giulio Carlo Argan. Dal 1976 è nell’amministrazione dei Beni Culturali, dove ha diretto la Galleria Regionale della Sicilia. Ha lavorato per vent’anni a Trapani, al Museo Pepoli, e per altri vent’anni a Palermo, a “Palazzo Abatellis”, segnando con la sua presenza due istituzioni chiave del patrimonio artistico siciliano. Negli anni ha riorganizzato musei, riordinato collezioni, promosso mostre, insegnato all’Università di Palermo ed è curatore scientifico delle collezioni del “Museo Mandralisca” di Cefalù.
Durante la cerimonia, alla presenza dei presidenti delle associazioni promotrici, Abbate ha voluto ringraziare chi ha contribuito al suo percorso, con parole semplici e sentite:
“Il mio soggiorno in luoghi culturali straordinari mi ha abituato a fruire della bellezza e a sentirla. Un ricordo va a chi non c’è più, e ai miei genitori, che mi hanno permesso di studiare e di accedere alla carriera nei beni culturali. Ma più che di beni culturali, preferisco parlare di patrimonio artistico, che è un bene di tutti e va trasmesso”. Ha ricordato i suoi maestri: “Come non citare Maurizio Calvesi, soprattutto, e poi Cesare Brandi, e altri. Da loro ho imparato il mestiere, il modo di leggere un’opera. E Vincenzo Scuderi, il mio Soprintendente. Poi i fondatori del Dipartimento dei beni culturali della Regione Siciliana: dopo avermi conosciuto, mi hanno dato carta bianca per organizzare quello che si poteva fare. Erano i tempi d’oro della Regione, non c’erano le difficoltà di oggi”. Sul ruolo dei musei, Abbate ha tracciato una sintesi chiara: “Preservare, procurare presentare e pubblicare. Sono questi i verbi che definiscono il senso di un museo. Preservare il patrimonio per offrirlo ai prossimi. Oggi la tecnologia ha cambiato i musei, ma resta fondamentale intervenire quando un’opera ne ha bisogno. Il restauro non è un toccasana, bisogna farlo con misura. Procurare, cioè acquisire, arricchire le collezioni. E presentare: mostrare al pubblico quello che è emerso, dare dignità a ogni opera. Perché in un museo si rischia l’appiattimento, se non si raccontano le connessioni, le provenienze”.
Con uno sguardo al passato, Abbate ha ricordato il lavoro con la professoressa Maria Concetta Di Natale, presente alla premiazione e oggi presidente della “Fondazione Sicilia”, al “Museo Pepoli “di Trapani, e le grandi mostre curate: “Mostre ricche, frutto di ricerche, come quella su Pietro Novelli. E come dimenticare il restauro della “Sfera d’oro” tempestata di diamanti: un’esperienza che mi è rimasta impressa”. L’incontro si è chiuso con un lungo applauso. Un premio meritato, a chi ha fatto del patrimonio artistico una missione quotidiana.
Fanno parte del Forum delle Associazioni Palermo: Anisa per l’educazione all’arte, Comitato Centro Storico, Italia Nostra, Salvare Palermo, Salvare Mondello, Settimana delle Culture, Touring Club Italiano.