In una calda e luminosa giornata d’estate, nel suggestivo scenario del “Giardino Inglese” di Palermo, ho avuto il piacere di dialogare con Tregor Russo, autore sensibile e artista eclettico, da anni impegnato in un’intensa narrazione dell’anima più profonda della Sicilia.
L’occasione è stata offerta dalla recente pubblicazione del suo nuovo libro, edito da “Melqart Communication” di Sciacca: “Sicilia: lo specchio dell’anima, oltre i crepuscoli del tempo in divenire”, uscito il 22 maggio 2025. Un titolo che evoca subito un’immagine intima, quasi mistica, della Sicilia. Ma è nel dialogo con l’autore che si intuisce la vera essenza dell’opera: un viaggio dentro l’anima di un’Isola che molti credono di conoscere, ma che in realtà custodisce ancora angoli remoti, storie dimenticate e luoghi di rara bellezza, spesso fuori dai percorsi battuti.
Questo è il quinto libro di Tregor Russo e il secondo interamente dedicato ai borghi antichi, medievali e feudali della Sicilia. Un lavoro nato da quasi cinque anni di esplorazioni in 110 comuni, attraversati con sguardo attento e spirito di scoperta.
Il volume – 250 pagine interamente a colori– si sviluppa in dodici capitoli, ciascuno dedicato a un tema che tocca la storia, l’arte, l’architettura, l’antropologia, l’ambiente, la società. È una narrazione colta ma accessibile, che accompagna il lettore nei luoghi meno noti della Sicilia, rivelando aspetti inediti, atmosfere sospese, frammenti di un’identità che resiste e si rinnova. Non è una guida, né un saggio tecnico: è un’opera che si legge come un racconto e si assorbe come un’eredità. Un invito alla conoscenza, alla contemplazione, alla memoria.
Le copertine, impreziosite dalle opere della pittrice Milena Contino di Agrigento, racchiudono visivamente l’essenza del libro, con immagini che sembrano affiorare dallo stesso tempo profondo che l’autore attraversa con la scrittura. Nel nostro incontro, che potete seguire nel video-intervista a fondo pagina, Tregor Russo ha raccontato non solo la genesi del libro, ma anche la visione che lo ha guidato: quella di una Sicilia che si scopre passo dopo passo, lontana dai riflettori, eppure capace di parlare all’anima con forza.
Con il suo precedente lavoro, “Sicilia: l’incanto dell’estasi”, Tregor Russo aveva già ricevuto oltre 50 riconoscimenti e un premio internazionale per aver realizzato il primo Grand Tour dell’entroterra siciliano. Ma con questo nuovo libro, l’autore sembra voler andare ancora oltre: non solo documentare, ma trasmettere, lasciare un segno che resti nel tempo.
©Dorotea Rizzo
