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domenica 18 Maggio 2025

Spia: l’Associazione che dona sorrisi

In un mondo spesso segnato da difficoltà e indifferenza, esistono realtà che continuano a brillare come fari di speranza.

Tra queste, spicca Spia, l’Associazione Siciliana per le Immunodeficienze Primitive, che ha fatto della solidarietà e dell’allegria la sua missione principale.

Fondata da un gruppo di giovani volontari animati dal desiderio di “fare la differenza”, Spia porta avanti progetti dedicati a bambini ricoverati, offrendo sostegno e ospitalità gratuita a bambini con gravi patologie oncoematologiche, alle loro famiglie, regalando loro momenti di leggerezza e calore umano.

Abbiamo acquistato, ristrutturato e arredato la casetta che ospita gratuitamente i bambini con gravi patologie oncoematologiche e le loro famiglie, che vengono da fuori Palermo. Il nostro obiettivo non è solo far ridere, ma creare connessioni autentiche, racconta Nicola Todaro, componente del Direttivo dell’Associazione.

Un sorriso può sembrare poco, ma ha un potere enorme. Quando vediamo gli occhi di un bambino illuminarsi, capiamo che tutto ha senso. Oltre agli interventi “sul campo”, Spia promuove anche iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e nelle piazze, coinvolgendo la comunità e diffondendo una cultura dell’empatia e della gentilezza. In un’epoca in cui la frenesia spesso ci fa dimenticare l’importanza del contatto umano, Spia rappresenta un piccolo grande esempio di come, con cuore e fantasia, si possa davvero migliorare il mondo, un sorriso alla volta. Ci sono luoghi, dove il tempo sembra essersi fermato- esordisce così Daniela Colletta– Presidente dell’Associazione, camere d’ospedale in cui i giorni passano lenti, silenziosi, pesanti. Stanze dove bambini combattono battaglie troppo grandi per la loro età. È proprio lì che arriva Spia, un’associazione che non porta solo nasini rossi e palloncini ma speranza, presenza, luce.

Nasce da un sogno semplice: restituire un po’ di felicità a chi l’ha persa. I volontari non sono solo clown o animatori, sono cuori che si donano, occhi che guardano davvero, mani che stringono forte. C’è chi entra in una stanza con una chitarra e ne esce con una promessa silenziosa: “Tornerò”. Chi si siede accanto a un letto e racconta una storia, ma finisce ad ascoltarne cento. Chi riesce, con una battuta buffa, a far nascere una risata tra le lacrime. Non è facile.

Alcuni incontri lasciano addosso ferite invisibili- precisa Samanta Battiato psicologa dell’Associazione– ma ogni sorriso strappato, ogni abbraccio ricevuto, ripaga tutto, perché lì, in quel momento, anche solo per un istante, la vita torna a brillare.

Spia è questo: un piccolo miracolo fatto di amore, dedizione e coraggio, in collaborazione con il Reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Civico di Palermo diretto dal Dott. Paolo D’angelo e fortemente sostenuto dal Dott. Antonino Trizzino che è anche Tesoriere dell’Associazione.

Un promemoria vivente che ci ricorda quanto sia potente un gesto gentile, quanto possa cambiare il mondo, un sorriso sincero. E forse, la cosa più bella è che chi dona… spesso riceve molto di più.

“Mi chiamo Sara e sono una volontaria di Spia da tre anni. Ricordo ancora il giorno in cui ho incontrato Luca, un bambino di otto anni con un sorriso timido e due occhi pieni di domande. Era in ospedale da settimane, stanco e silenzioso. Il primo giorno non ha detto una parola. Il secondo mi ha guardata. Il terzo ha riso. Da allora, ogni volta che entravo nella sua stanza, mi faceva trovare un disegno. L’ultimo che mi ha lasciato prima di tornare a casa era un cuore, con dentro scritto:’ Grazie per avermi fatto sentire vivo’. Non lo dimenticherò mai.”

Ecco cosa fa Spia. Non cambia il mondo intero, cambia un mondo alla volta. E spesso, comincia proprio dal nostro.

©Claudio Di Gesù

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