Aliminusa è un centro agricolo nelle Madonie occidentali. Nel parco urbano a valle del paese è possibile trascorrere intere giornate a contatto con la natura e apprezzare l’aria salubre del luogo.
Sul luogo sono presenti infatti anche le infrastrutture necessarie. Questa zona delle Madonie occidentali racchiude in se paesaggi molto variegati. Si passa dai campi coltivati a frumento agli appezzamenti adibiti alla coltivazione dei carciofi, dalle aree pascolative spoglie ai boschi fitti e quasi impenetrabili, composti da piante tipiche della macchia mediterranea.
Sul territorio comunale ricade infatti parte della riserva naturale del bosco della Favara e bosco Granza, con una innumerevole diversità di ambienti che offrono alla fauna adeguati rifugi.
In paese è possibile acquistare direttamente dai produttori ottimi prodotti caseari. Infatti, oltre alla coltivazione del frumento e dei carciofi, è molto praticato anche l’allevamento. Un’altra forma di reddito è costituita Artigianato artistico, riferito in particolare ai ricami sui tessuti.
Aliminusa nasce come borgo feudale per volere di Gregorio Bruno, che nel 1635 ottenne la “licentia populandi”. Il centro abitato si sviluppò in maniera molto regolare attorno al “baglio”, la residenza dei conti Luna.
Oltre al seicentesco edificio signorile, rivestono particolare interesse dal punto di vista architettonico anche la Chiesa Madre, costruita alla fine del XVIII secolo, dedicata a Sant’Anna.
La solennità di Sant’Anna, patrona di Aliminusa, si celebra il 26 luglio in maniera molto discreta, con le funzioni in chiesa e la processione serale. Nei giorni che vanno dal 22 al 24 agosto si svolge invece la festa popolare dedicata a Santa Rosalia, a San Calogero e alla Madonna del Rosario. In loro onore annualmente viene allestito un ricco calendario con manifestazioni religiose, ricreative e folcloristiche, occasione di richiamo per numerosi visitatori.