Isnello: il cuore pulsante del parco delle Madonie

Isnello è un paesino di origini medievali che storicamente fonda la propria economia sulla pastorizia e l’agricoltura. Oggi, la sua vocazione è chiaramente turistica. Il suo territorio rappresenta il cuore del Parco delle Madonie e contiene la maggior parte delle zone destinate a riserva naturale integrale.

Il centro abitato è ricco di chiese che custodiscono vari ed interessanti reperti culturali di diverse epoche storiche. Infine, non bisogna dimenticare di assaggiare i formaggi ed i piatti tipici in giro per i ristoranti cittadini o le masserie sparse nel territorio.
il Sindaco

“…dopo Collesano ci si addentra in una gola di montagna, tra le pareti delle Madonie e si sale finché, a una svolta, compare lontano il villaggio di Isnello… guardando di là il paese, tornavano ai miei occhi le immagini familiari di un paesetto lucano. Isnello gli somiglia: per quanto sia più grande, meno povero, più pulito. È un paese di pastori, di contadini… di artigiani la cui arte è ormai costretta alla decadenza, ma che ricordano i tempi d’oro in cui facevano splendidi pizzi, si fondevano campane, si conciavano le pelli e si soffiava il vetro. Ancora oggi le parti in cui è diviso il paese si chiamano Vetreria, Fonderia e Conceria… Esso è antichissimo e perciò pieno di profonda nobiltà.” (Carlo Levi, Le parole sono pietre)

Isnello,dove ancora si lavora la lana con il telaio, dove mani laboriose ed esperte stendono vere “reti d’amore”, dove l’ormai trascorsa arte della lavorazione del vetro e la conciatura delle pelli reca testimonianza nella toponomastica, dove il dialetto non presenta il fenomeno della metafonesi, gode di aria salubre, fresche acque e un gran senso di ospitalità che lo rendono un luogo di villeggiatura ideale.

Cenni storici

Il sito su cui sorge Isnello è stato abitato fin dalla preistoria, come testimoniano i rinvenimenti archeologici in alcune caverne di origine carsica (grotte della Chiusilla, del Fico e del Roccazzo). Si ha notizia di un primo insediamento, chiamato Hassinor, in epoca punica e probabilmente anche durante la successiva epoca ellenica vi era un piccolo villaggio.

Più tardi vi si stabilirono i saraceni che vi costruirono uno dei loro tipici casali, attribuendogli il nome Menzil Al Hamar. Anche il toponimo attuale deriva dall’arabo: Hassin (dal siriaco “fiume freddo”) era il nome del fiume Asine. Parimenti, la presenza degli arabi è evidente in diversi toponimi della zona.

Alla fine del XII secolo e fino al Quattrocento, durante le dominazioni prima angioina e poi aragonese, la storia di Isnello si intreccia con quella dei casati che ne ebbero la signoria: dagli Abbate ai Filan-geri, dai Ventimiglia ai Santacolomba fino agli ultimi, in ordine di tempo, i Licata, principi di Baucina. Alla fine del Settecento, i magistrati del comune consegnarono ai principi una forte somma, affrancandosi così per sempre da ogni diritto di signoria e di vassallaggio.

Il luogo e la storia

In una lussureggiante cornice naturale del Parco delle Madonie, adagiato fra le pieghe di una vallata, cui fa da vigile sentinella la possente mole della Montagna Grande e dominato dall’antico CasTel.lo bizantino, sorge Isnello, “paese antichissimo e perciò pieno di profonda nobiltà” [C. Levi].

Abitato fin da epoca preistorica e chiamato Hassinor dai Punici e Menzil Al Hamar dai Saraceni, il paese trae il suo nome odierno dal fiume Asine (dal siriaco hassin, cioè fiume freddo) e intreccia la sua storia ai casati degli Abate dei Ventimiglia e dei Santacolomba, pervenendo infine ai Licata, principi di Baucina. Ma. alla fine del ‘700 “…i magistrati del Comune, avvalendosi della legge del 1788, consegnarono tosto al padrone di quel tempo il capitale, rispondente all’annuo reddito di lui, e il paese in tal modo si liberò per sempre da ogni diritto di signoria e di vassallaggio pria ancora che la feudalità fosse stata abolita in Sicilia” [da Cristoforo Grisanti, Folklore di Isnello. 1909. Reber, Palermo].

L’assetto urbanistico del paese mantiene ancora oggi il tipico impianto medievale, fatto di edilizia minuta, dominata dai soli tari ruderi del castello; svettano numerosi i campanili delle chiese, testimoni di un patrimonio monumentale e artistico di tutto rilievo. “E i preti umanisti del secolo scorso che vi hanno abitato, don Carmelo Virga e don Cristoforo Grisanti, hanno scritto dei dotti volumi sulla storia di questo paese senza storia, discutendo sulle sue origini pelasgiche o sicane e sulla etimologia siriaca o orientale del suo nome, sul passaggio di qualche principe, sulle immobili usanze” [Carlo Levi, “Le parole sono pietre”. 1955, Einaudi, Torino).

Da qui è facile raggiungere il mare di Cefalù e i rigogliosi boschi di Montaspro e di Piano Zucchi. L’aria salubre, le fresche e abbondanti acque, lo squisito senso di ospitalità, ne fanno un luogo di villeggiatura ideale.


Sito web ufficiale del Comune: https://www.comune.isnello.pa.it