Gratteri: alle pendici delle Madonie

Un “volo” a ritroso ed entro una conca somigliante ad una mano socchiusa a coppa si trova il centro abitato di Gratteri, a 700 metri di altitudine.

« Prese il nome da Crater per la perenne acqua stillante che esce dal vacuo di una grotta che si trova nei suoi pressi, nei fianchi di Pizzo Pilo».

Dapprima il riferimento onomastico era dato al castello costruito per la difesa, secondo il programma dei Bizantini. Nel 1082 ebbe l’ “investitura spirituale” dal gran conte Ruggero, quando venne istituita la diocesi di Troina.

Dai successori normanni ricevette benefici assai lusinghieri. Nel secolo successivo guadagnò l’ “investitura feudale”. Su Gratteri gravò il destino politico dei maggiori baroni delle Madonie, protagonisti della storia della Sicilia: dai Ventimiglia (ramo non primogenito della casata) ai Balzo, ai Ruiz, ai Grifeo, agli Alliata, agli Afflitto e ai Monroij.

Gratteri è orgogliosa delle opere d’arte che custodiscono le chiese e dei suoi concittadini illustri i quali hanno dato al paese onorabilità civica di singolare impronta: padre Sebastiano della famiglia Maio, fondatore del santuario di Gibilmanna, morto in fama di santità a Castelbuono; Leandro Ruggeri, avvocato principe del foro palermitano; Alfonso Ventimiglia geografo del ‘600; Isidoro Scelsi, storico e Giuseppe Gangi Battaglia, storico e poeta.

Info turistiche su Gratteri scarica qui: Storia di Gratteri


Sito web ufficiale del Comune: https://www.comune.gratteri.pa.it